È una rivoluzione senza vessilli, una rivoluzione silenziosa, anonima, oscurata e osteggiata dall’intero sistema dei media tradizionali. È la Rete la vera protagonista delle Elezioni 2013. Quest’entità intangibile, presenza scomoda, capace d’incidere nel vivo delle decisioni democratiche del nostro Paese.
Proprio l’Italia, quasi per paradosso, si è rivelata la nazione più sensibile all’uso del Web nel confronto pubblico. Il Bel Paese, tacciato dalle democrazie occidentali di autoritarismo mediatico, è invece la punta di lancia della sperimentazione di Internet nel quadro politico.
Non solo cinque stelle. Sì, perché nonostante questo movimento abbia ottenuto un risultato straordinario, la vittoria è ben più ampia. Le Elezioni 2013 hanno portato in primo piano due aspetti antitetici eppure equamente rilevanti: la Rete e la Tv (e con essa i media tradizionali). Opposizione che, tradotta negli interpreti dell’agone politico, si riduce al Movimento 5 Stelle e al PDL, o meglio a Silvio Berlusconi.
Il Movimento 5 Stelle ha incanalato le energie, i pensieri, i bisogni di milioni di cittadini, desiderosi di mettersi in gioco o quanto meno di portare sulla scena pubblica soggetti nuovi, svincolati dalle logore logiche partitiche. Ma il dato davvero straordinario, che ci tocca da vicino come utenti web, è un altro: il supporto di Internet. Senza sfruttare i momenti televisivi riservati ai soggetti politici, il Movimento 5 Stelle è diventato, da zero, il primo partito italiano. La Rete si afferma quindi come enorme collettore d’intelligenze, e fonte di informazione grazie alla quale confrontare proposte e iniziative dei soggetti politici nazionali.
Grillo è solo l’inizio. Nel futuro potremmo assistere a nuovi dibattiti online, una comunicazione mirata a milioni di user anche da parte di altre figure pubbliche. L’opera del comico genovese attesta la scomparsa di una concezione della collettività e quindi della politica. Doverosa però una precisazione. Il pubblico della Rete non collima con l’intera popolazione italiana, e qui s’innesta la vittoria di Berlusconi.
La televisione dimostra ancora d’avere un grandissimo appeal verso le persone più anziane, e forse poco informate. La dimensione unidirezionale di questo canale comunicativo è rassicurante, poiché riflette una sola possibile rappresentazione del reale. Pensiero inibitore del desiderio e, come sappiamo, è il desiderio la scintilla del cambiamento. Un pensiero fascista, un pensiero del novecento. Rigurgito del passato differito nel presente.