La notizia ha trovato conferme ufficiali: il padre di WikiLeaks è in procinto di fondare un proprio partito politico in Australia, candidandosi a senatore nelle prossime elezione di metà settembre. Secondo quanto diffuso dal Canberra Times, il partito sarà finanziato da un magnate australiano.
Come era facile prevedere, saranno implementate le ultime tecnologie informatiche e di comunicazione di massa. Sulla carta i principi guida saranno trasparenza, libertà d’informazione e promozione dei diritti dell’uomo. Un programma bellissimo ma che corre il rischio, come ogni progetto troppo ambizioso, di restare mera utopia. Manifestato il sostegno dell’autodeterminazione degli aborigeni. Insomma, una bella dichiarazione di intenti ma che dovrà incontrare il sostegno di almeno 500 elettori perché Assange possa presentare la propria candidatura.