Avevamo già parlato e avevamo espresso le nostre perplessità in merito al nuovo Graph Search di Facebook, disponibile da ieri negli USA. Quali novità?
Agli occhi dell’utente il nuovo Facebook Graph non presenterà differenze evidenti rispetto al vecchio ma in realtà la ricerca diventerà più completa e più estesa. Sarà possibile cercare non solo quello che gli utenti hanno condiviso con noi ma appariranno anche i contenuti pubblici.
Facebook integrerà, come già succede, le ricerche provenienti da Bing per quelle ricerche che non danno risultato all’interno di Facebook.
Quale problema per gli utenti? Facebook ha un problema con la privacy, il social network, che ha avuto successo proprio perché permette ad amici vicini e lontani e parenti e conoscenti, di entrare in contatto con te, permetterà anche agli sconosciuti di trovare, nei risultati delle ricerche, post che per un qualche motivo sono stati resi pubblici anche molto tempo addietro.
La ricerca permetterà di identificare luoghi, foto ed interessi di amici e conoscenti iscritti al social.
Un piccolo esempio: digitando “persone che vivono a Bologna a cui piace il mare”, verranno fuori, nei risultati di ricerca, tutte le persone che hanno segnato Bologna come la propria città di residenza e cliccato like su mare.
L’esempio è innocente, ma basta un like dato con leggerezza per far sì che veniate fuori in risultati imbarazzanti.
Quali precauzioni prendere?
Controllare tutto ciò che avete condiviso pubblicamente e visualizzare il vostro profilo pubblico: sono in genere visibili anche i like e le iscrizioni ai gruppi per cui se vorrete tenere tali informazioni nascoste, dovrete modificare manualmente le vostre impostazioni.
Nonostante le novità gli utenti sembrano continuare a perdere interesse nei confronti del social network: gli studi del Pew Research Center hanno rilevato che due terzi degli utenti statunitensi ha preso una pausa dal social mentre un quinto se ne è allontanato in maniera definitiva: le motivazioni sono i problemi con la privacy, contenuti di interesse scarso o addirittura nullo.
Zuckerberg punta sulla maggiore condivisione di dati che gli utenti hanno intenzionalmente e forse, in alcuni casi, con superficialità, lasciato pubblici.
Non preservando le informazioni dei propri utenti o rendendo sempre più difficile la gestione della propria privacy, Zuckerberg non può che perdere in popolarità.
Per chi volesse testare in anteprima il Facebook Graph Search è stata messa a disposizione una pagina che consente di mettersi “in lista d’attesa” per quando sarà pronto anche per l’Italia.