La libertà a tutti i costi! Nel mondo tecnologico , molto spesso , bisogna scendere a compromessi per salvaguardare la libertà e la Privacy; bisogna solamente capire fin quanto si è disposti a lottare.
L’azienda di Cupertino sembra essersi opposta alle richieste delle autorità americane per l’accesso ai dati degli utenti, in particolare alle conversazioni iMessage tra due iPhone; la motivazione sembra infatti legata alla cifratura applicata alle comunicazioni che rende impossibile svelare il contenuto delle conversazioni per la salvaguardia della privacy degli utenti.
La cifratura adottata da Apple è infatti end-to-end ossia avviene sui terminali dei clienti: questa cifratura è stata utilizzata proprio per rendere sicuro il livello di privacy.
Questi sono solo alcuni degli effetti dell’ “amicus brief”, il famoso patto capitanato da Microsoft e firmato nel dicembre 2014 da varie aziende tra cui anche Apple. Questo accordo preme su un punto davvero importante: l’opposizione netta delle più grandi aziende Hi-Tech contro la cessione volontaria delle informazioni personali degli utenti alle autorità.
Le aziende Hi-Tech sembrano tutelare in tutto e per tutto gli utenti , anche se , in alcune circostanze, l’intromissione delle autorità nella privacy degli utenti può essere di vitale importanza. Famoso è l’episodio pubblicato dal New York Times in merito ad una inchiesta di venditori di armi e droga. Le autorità investigative avevano infatti chiesto ad Apple di accedere ai messaggi scambiati dagli indagati ; accesso che gli è stato negato per la criptatura presente. È quindi in atto una vera e propria lotta per la tutela della privacy: da un lato vi sono le autorità atte a debellare vicende di grosso calibro e dall’altro lato le aziende che si mostrano attivi nella tutela della riservatezza.
Questa strategia sembra non piacere alle autorità che , anzi, chiedono ai grandi big del mondo Hi-Tech collaborazione per aiutarli nelle attività che mirano alla salvaguardia delle varie comunità. Il pensiero di Brad Smith, capo dell’ufficio legale di Microsoft, rivela che svelare informazioni ha una natura pericolosa e nel caso di vittoria da parte delle autorità , quest’ultime avrebbero le porte spalancate dei data center americani alle richieste di autorità estere.
La Casa Bianca sta pensando ad una riforma che possa portare ad un nuovo equilibrio tra i poteri dello stato e i diritti personali ma la questione è tutt’altro che semplice. Anche l’Europa sta provando a porsi come paladino per il rispetto della privacy con una risoluzione presentata in Parlamento , intitolata “Diritti umani e tecnologia: impatto dei sistemi di sorveglianza e di individuazione delle intrusioni sui diritti umani nei paesi terzi”.