Secondo un indagine di Eset, una società che si occupa di sicurezza informatica, circa l’80% degli italiani vorrebbero una sicurezza maggiore rispetto a quella attuale. Ma non solo: sarebbero addirittura propensi a sacrificare la loro provacy pur di aumentare la sicurezza.
La privacy sarebbe quindi, per la prima volta, sacrificabile purchè sia garantito un controllo rigido e severo sul web da parte delle forze di polizia. La maggior parte degli italiani sembra avallare questa ipotesi: solo il 19,9% invece risulta favorevole ad una maggiore privacy sebbene la sicurezza non sia delle migliori. In quest’ultima fascia rientrano molti ragazzi e studenti che cercano disperatamente lavoro sul web e sono anche la maggior categoria di persone che utilizza internet.
Secondo questa ricerca inoltre sono state effettuate statistiche anche in merito alla conoscenza degli italiani in merito agli strumenti utilizzati nella navigazione o alcune componenti come alcune minacce del web e il Deep Web, ossia quella sezione di internet non indicizzata tramite i motori di ricerca tradizionali.
Eset afferma che 4,7 milioni di utenti conoscono il Deep Web: soprattutto la curiosità dei giovani gioca un ruolo molto importante. Infatti, i giovani tra i 18 e i 35 anni, in possesso di un titolo di studio e residenti sia in centro che in sud Italia hanno dimostrato le loro conoscenze in merito agli strumenti e componenti informatici. Il 17% degli intervistati conosce il Deep Web mentre il 26% ha utilizzato o ha conosce Bitcoin, la moneta virtuale utilizzata.
Il 45% degli intervistati invece sembra del tutto ignaro del Deep Web, pensando addirittura che sia uno strumento utilizzato per traffici illeciti.
Bisogna però considerare che la conoscenza riguardo sicurezza e privacy non è sottovalutata dagli italiani che conoscono bene sia lo spazio di accesso a informazioni e notizie non pubblicate sulla stampa ufficiale, sia le misure di privacy, sia i metodi per navigare in incognito w sia come sottrarsi alla censura.