Ha accompagnato un’intera generazione ed è stato uno dei più giochi amati al mondo. Dopo tanti anni la “moda” è tornata e sta coinvolgendo le persone in tutto il mondo. Finalmente, il 15 Luglio Pokémon Go è sbarcato anche in Italia, sebbene, nelle settimane precedenti, la maggior degli utemti hanno scaricato sui propri smartphone le APK per poter iniziare la “loro avventura”.
Pokémon Go finalmente è disponibile in Italia e in pochissime ore l’app l’abbiamo ritrovata in vetta alle classifiche degli store. La moda di Pokémon Go ha davvero invaso tutto il mondo ed è usata da tutti gli utenti, senza distinzione di età. Sembra proprio che nessuno sia rimasto indenne da questa influenza: dal Cern alla Nasa, anche gli scienziati hanno iniziato a giocare a Pokémon Go.
L’unico luogo in cui la moda di Pokémon Go non è impazzata è la Stazione Spaziale Internazionale (Iss): sembra infatti che nessuno dei sei uomini a bordo si sia avventurato alla ricerca dei Pokemon. La notizia arriva proprio dalla Stazione Spaziale, attraverso un tweet: “Sfortunatamente no. Ci sono gli smartphone, ma l’equipaggio può usarli solo per la ricerca sulla Stazione spaziale e non hanno internet”.
Il mondo scientifico quindi non è rimasto indenne: il Johnson Space Center della Nasa in Texas, lo Smithsonian Mathias Laboratory, il Jet Propulsion Laboratory della Nasa in California che è diventata una vera e propria palestra per i Pokémon, l’Arizona Science Center lo staff ha trovato un Caterpie, l’Università della California di Los Angeles, uno studente delle superiori ha catturato alcuni Pokemon mentre passeggiava nei saloni dove era presente la macchina che aveva inviato il primo messaggio via internet.
Ancora, il Fermi National Accelerator Laboratory dell’Illinois e il Large Hadron Collider del Cern a Ginevra: un fisico infatti sembra aver scoperto che il rilevatore di particelle Atlas è un PokéStop.