Sfuma la pista cinese. A dispetto degli attacchi ricevuti da altri colossi dell’informatica, come Facebook e Twitter, gli hacker che hanno colpito Apple non hanno base operativa in Cina. Lo rende noto la stessa Cupertino che ha identificato l’origine dell’azione pirata nell’Europa dell’Est.
In base a quanto rivelato da Bloomberg, il gruppo di hacker sarebbe alla ricerca dei segreti aziendali delle compagnie più importanti al mondo. Sarebbe Mosca la base scelta dagli hacker.
L’attacco si è realizzato sfruttando un portale per sviluppatori iPhone fittizio, che andava a infettare i Mac che vi accedevano. Cupertino è già ricorso ai ripari rilasciando un aggiornamento di Java che rimuove ogni rischio.
Una prova ulteriore della permeabilità del sistemi Apple e del rapporto diretto tra informazione e potere. Braccio di ferro che vede schierate le più grandi potenze mondiali, Cina in testa.