La guerra si è riaccesa. Apple ancora una volta è al centro di grosse polemiche e di cavilli da sbrigare. Washington pressa l’azienda di Cupertino per far sbloccare un iphone. Un iPhone non di una persona qualunque ma bensì di uno spacciatore di droga. Ancora una volta dunque Apple si trova al centro di un grosso problema che ultimamente lo affligge: la privacy contro la legalità.
Questo caso è di pertinenza di un tribunale di Brooklyn e i legali della Apple rispondono dicendo : “stiamo cercando di creare un precedente”.
Lo scontro tra le autorità di Washington e di Apple entra nuovamente nel vivo di una questione delicata. Washington infatti chiede ad Apple di sbloccare un iPhone di uno spacciatore di droga e riapre il dibattito dopo che l’FBI era riuscita a sbloccare lo smartphone di un terrorista che provocò la strage di San Bernardino, in California. In quel caso la Apple infatti si era rifiutata di collaborare e ha preferito tutelare la privacy dei suoi utenti.
In quest’altra occasione le autorità pressano per ottenere un ordine dal tribunale che obblighi la Apple a dare assistenza. L’FBI infatti ha anche mostrato le modalità con cui in passato è riuscito a sbloccare l’iPhone del killer di San Bernardino; questa modalità però è valida solo per gli iPhone vecchi e non per quelli dall’iPhone 5 in poi.
“Abbiamo uno strumento che funziona solo su una piccola parte di iPhone” non sui modelli più nuovi dall’iPhone 5 in poi, aveva spiegato James Comey, numero uno dell’Fbi, sottolineando anche che “l’Fbi è brava a mantenere i segreti. Delle persone da cui abbiamo preso” lo strumento per sbloccare l’iPhone “so molte cose e sono fiducioso che sono molto bravi a proteggere cosa sanno“.
Apple afferma che intende difendersi dalle autorità americane ed il governo sta cercando di creare un precedente in quanto le autorità hanno bisogno di accedere all’iPhone per determinare la sentenza. Apple proverà a chiedere all’FBI se sono ormai state provate tutte le strade possibili ed afferma inoltre che: “Non sappiamo come l’Fbi sia entrata nell’iPhone”, riferendosi al killer di San Bernardino.