Le macchine potranno sostituirci al lavoro? La risposta più probabile è sì, ma non sarebbe un problema, almeno secondo il presidente esecutivo di Google Eric Schmidt. Durante la conferenza del New York Times DealBook, tenutasi lo scorso mercoledì, Schmidt ha dichiarato che la disoccupazione prodotta da un sistema produttivo altamente automatizzato può essere superata con la giusta formazione nelle nuove generazioni.
“Il modo per contrastarla [la disoccupazione derivante dall’automatizzazione] è la formazione, che deve funzionare per tutti, senza discriminazioni di razza o genere. Ci sarà una competizione globale per ogni tipologia di lavoro”. Schmidt riconosce comunque che l’attuale trend tecnologico, sommandosi a un’economia sempre più globalizzata, può esacerbare le disparità economiche. Nel prossimo futuro potremmo avere una minima percentuale della popolazione che si arricchirà su una maggioranza senza lavoro. Più che il futuro, a molti di noi, ciò appare come un drammatico presente.