Ieri 5 ottobre si è tenuto il GtStudy organizzato gratuitamente dallo staff di GiorgioTave.it, per ampliare le conoscenze in merito al vasto e articolato mondo della SEO.
Il programma era strutturato in 6 interventi:
- Internazionalizzazione dei siti
- Be responsive
- Validazione fiscale 3P: Prestazioni occasionali, Partita IVA, Previdenza
- Content marketing e micro-target: integrare, innovare, vincere
- Project Management & WebMArketing
- Site Clinic: pronto intervento SEO
e di seguito proverò ad offrirvene un breve riassunto.
Il primo relatore è stato Federico Sasso che ha affrontato il tema dei siti multilingua e più nello specifico ha indicato quali sono le valutazioni da fare quando ci viene commissionato di tradurre un sito per cimentarsi in un nuovo mercato internazionale. Ovviamente vanno considerati in primis i costi di traduzione, visto che non è il caso di affidarsi a traduttori automatici, e la metodologia con cui instaurare il rapporto di lavoro con la società a cui ci affideremo per i testi. Quale formato di file utilizzare, come revisionare la traduzione che ci forniranno, etc.
Oltre questo sarà necessario anche rivedere il layout sia perché potrebbero esserci problemi tecnici di visualizzazione dei caratteri (problemi di charset tipici con i caratteri cirillici e similari), sia perché alcune lingue hanno una rappresentazione diverse dalla nostra (si pensi alla lingua araba o a quelle asiatiche) che una volta sostituite sul layout del sito italiano potrebbero non rendere come l’originale. Da qui nascono ulteriori considerazioni da fare come, ad esempio, se fare un sito nuovo a cui dedicargli il dominio .xxx della nazione di destinazione, oppure se farlo come sottodominio o sottocartella.
Lo stesso genere di valutazioni andranno fatte anche dal punto di vista prettamente del marketing analizzando il target di destinazione che, molto probabilmente, non avrà lo stesso profilo di quello a cui siamo abituati e quindi necessiterà di una campagna pubblicitaria diversa da quella che attuiamo in Italia. Questi e molti altri spunti di riflessione sono stati gli argomenti di questo primo talk al GtStudy.
Successivamente è stato il turno di Enrico Collorà che ci ha introdotto al tema dei siti responsive. Alla domanda basilare “serve un sito responsive” la risposta è si!
In alcuni paesi il traffico da dispositivi mobile ha superato quello dei desktop e, come ha spiegato anche Gianpaolo Lorusso, presente in veste di “studente“, anche in Italia durante i weekend il traffico giornaliero è per lo più da mobile. Con questi dati alla mano è inevitabile considerare di rendere i propri siti responsive!
Enrico ha illustrato la metodologia di lavoro quando si deve sviluppare un sito responsive da zero, si parte dal layout su mobile e successivamente si sviluppa il layout intermedio per i tablet e infine quello per il desktop. Per esperienza personale confermo che è l’opzione migliore in quanto percorrendo la strada inversa ci si ritrova a dover omettere diversi contenuti che in un 3,5 pollici mobile non trovano spazio.
Di seguito un’immagine esplicativa del giusto modus operandi quando si sviluppa un nuovo sito,si parte dal mobile e si arriva al desktop.
Successivamente ci si è soffermati a parlare di come affrontare il grande problema del responsive, le immagini! Mentre in CSS puoi scalare i vari “oggetti” che compongono il tuo template, le immagini non possono essere scalate. O meglio, via css puoi ridurre la loro dimensione ma lato client verrà sempre e comunque scaricata l’immagine originale che peserà qualche centinaio di kb, che occuperà banda e che quindi rallenterà il caricamento da mobile rendendolo lento. E non va bene!
Il tempo medio di caricamento da mobile dovrebbe essere 3,5 secondi e quest’estate anche Matt Cutts ha confermato che le performance del sito in versione mobile vengono considerate come fattore di ranking SEO.
Sono state quindi suggerite varie modalità per gestire le immagini nelle 3 versioni (mobile, tablet e desktop) e alcuni servizi online e javascript che ci vengono in aiuto nel rendere più agevole la realizzazione di un sito mobile.
In alternativa potreste aiutarvi utilizzando un hosting con mod_pagespeed che permette di implementare il Lazy Load Images ossia il caricamento ritardato delle immagini non in First Scroll e l’Inline Preview Image, una funzione che scala in automatico le immagini quando si è da mobile e mostra una versione a bassa qualità finché non è terminato il caricamento di quella ad alta qualità migliorando l’esperienza utente.
Prima della pausa pranzo è stato il turno di Alessandra Alberti che ci ha dato una panoramica generale di come cimentarsi in un’attività imprenditoriale di consulente seo (o similare) nell’Italia 2013 tra Prestazioni occasionali, Partita IVA, Ditta individuale e Previdenza Sociale.
Il pomeriggio è partito con Silvia Segala che ha indicato alcuni consigli base di content marketing che sono ben lontani dal vecchio modo di fare marketing dove si annunciavano sempre i propri prodotti o servizi con estrema autoreferenzialità e ci si chiudeva nel proprio sito parlando solo di sé stessi, del lancio del nuovo superfantascientifico prodotto e altre cose del genere.
Ora ci si confronta, si parla di altri, si parla sui social, ci si mette in gioco e si deve fare in modo, ovviamente, che siano gli utenti e i clienti a tessere le nostre lodi.
Successivamente si è discusso di come trovare la nicchia a cui rivolgersi e dell’importanza dei micro target, ossia, appunto, trovare quella “cosa che manca sul web” che, anche se rivolta a un ristretto numero di persone, è altamente pertinente e può diventare una grande risorsa. Per spiegare meglio è stato illustrato il caso di un sito per la ricerca di passeggini che grazie alla sua pertinenza e ricchezza di contenuti per un problema comune tra i genitori (trovare un passeggino che risponda alle esigenze del bimbo e dei genitori non è cosa da poco) è diventato un portale di riferimento con grandi risultati SEO.
Alle 15,30 circa è arrivato il momento di Alessandro Quagliarini che ha illustrato al pubblico il significato di Project Management e alcuni processi di come gestire e ottimizzare un progetto.
Alla fine è stata la volta del Seo Clinic, ossia la possibilità per i visitatori di esporre i propri siti web al giudizio del buon Andrea Pernici che ad alta voce ha condiviso il pensieri e il modo di ragionare per decidere target, disposizione dei contenuti, titoli (quello del primo sito era un po’ lunghetto) e altre scelte tecniche e seo per migliorare un sito web.
L’evento GtStudy è un qualcosa a cui chi lavora nel settore deve comunque partecipare. Ci si ritrova per 8 ore con altri addetti ai lavori come noi e si stringono nuovi contatti, si consolidano rapporti, si rivedono degli amici. Rispetto al precedente corso a cui avevo partecipato ho trovato molto positivo il Seo Clinc di Andrea Pernici. Poter vedere “come lavorano quelli dello Staff GT” consente di apprendere molto e in un certo senso di misurare se stessi confrontando se quello che stanno dicendo è quello che diresti anche tu.
Complimenti a tutto lo Staff GT per il GtStudy Bologna 2013!