Marinare la scuola non sarà più una passeggiata: diventerà quasi impossibile grazie all’app Kinvolved.
Quest’app, ideata per gli insegnanti, invia sms ai genitori in merito all’assenza del figlio. La brillante idea è di un’ex insegnante di Minneapolis , Miriam Altman, ed è nata per debellare l’abbandono scolastico soprattutto in quei quartieri a rischio.
“SALVE, signor X. Suo figlio è arrivato in ritardo di 20 minuti alla lezione di scienze oggi. È già la terza volta in questo mese, come può vedere dal suo profilo personale“.
Questo è un sms che uno dei genitori potrebbe visualizzare grazie a Kinvolved, l’app che monitora la frequenza scolastica degli studenti. Kinvolved è davvero un’app rivoluzionaria che ha fatto felice genitori ed insegnanti anche se il malcontento dei figli-studenti è la dimostrazione di come si sentono offesi e privi di privacy. Di certo l’app nasce con uno scopo a fin di bene.
Per ora Kinvolved è utilizzataa da circa un centinaio di scuole negli Stati Uniti, soprattutto nei quartieri più a rischio come Harlem, dove la dispersione scolastica è davvero elevata.
Vi è una partnership con i licei per coprire le spese di Kinvolved: l’istituto che sceglie di usufruire di Kinvolved provvede poi all’installazione dell’app sui telefoni degli insegnanti. Viene poi creato un profilo per ogni studente che può essere visualizzato dal professore in ogni momento e può condividerlo con i genitori.
Kinvolved raccoglie ogni tipo di informazioni: dati statistici organizzati per monitorare l’andamento scolastico, le assenze, i ritardi, il numero di minuti persi per ogni lezione. Ma non solo sms “negativi”: possono essere inviati anche sms che avvisano i genitori dell’esito degli esami o in caso di progetti e attività extra-scolastiche.
“Insegnavo storia in una scuola superiore. Il sistema educativo mi ha coinvolto e mi sono interessata a come l’assenza dalle lezioni influenzi la carriera scolastica degli studenti. Così cercavo di intervenire in una situazione di assenze cronica e genitori ignari. Ai miei tempi sapevo che i miei genitori avrebbero almeno ricevuto una telefonata a casa. Nelle scuole di New York che ho frequentato non accadeva: era frustrante. Solo il fatto che qualcuno si interessasse della loro presenza a scuola, bastava per incidere nel loro comportamento, per invogliarli. E combattere trascuratezza e rassegnazione anche da parte degli insegnanti e delle famiglie, molto più coinvolte“.
E pian piano ha quindi preso vita così ha preso vita Kinvolved.