La lotta contro la pirateria informatica vede da sempre schierati in prima linea le grandi software house che cercano di proteggere i propri interessi adottando strategie sempre nuove e chiavi di crittografia avanzata, per rendere arduo il compito dei cracker.
Nell’ultimo periodo si può osservare un nuovo approccio in questa battaglia, come quello di Adobe di cui vi abbiamo parlato in questo articolo, non più repressivo nei confronti dei pirati del software, ma in un certo senso quasi arrendevole. Della serie, se non puoi sconfiggere il tuo nemico, conoscilo e fallo diventare tuo amico.
L’ultimo tassello in questa eterna bagarre lo ha posizionato MalwareBytes, il celebre tool anti-malware, che subisce da tempo le attenzioni dei pirati informatici per trovare, alla scadenza del periodo di prova del software, chiavi di abilitazioni valide.
Il team di sviluppo ha implementato il riconoscimento automatico di versioni hackerate del software ma, invece di bloccarne l’utilizzo, fa visualizzare all’utente un avviso in cui viene indicata la generica minaccia dont.steal.our.software, sperando di mandare un messaggio dolce ma chiaro a chi ha scelto di utilizzare una copia pirata invece che a pagamento. La funzionalità del programma non è influenzata in alcun modo ma, in alcuni casi, Malwarebytes mostra anche un prompt per ricordare agli utenti che eseguono una versione pirata. Questa seconda notifica può essere annullata dall’utente stesso.
“Molto tempo fa abbiamo capito che essere super aggressivi contro la pirateria è uno dei modi più veloci per alienare i nostri fan e spesso ci si ritorce contro” è quanto riferisce Bruce Harrison, dello staff di MalwareBytes, che interrogato su questo approccio soft ha detto:
“La pirateria non è un problema enorme per noi, a mio parere. Ci sono un sacco di persone che, semplicemente, non pagheranno per il nostro software ed essere aggressivi con loro non cambierà questo modo di fare”.
Harrison ci tiene a precisare che l’utilizzo di software pirata è comunque sconsigliato, in quanto tali programmi o sistemi operativi generalmente non vengono aggiornati mettendo a rischio la stabilità e la sicurezza dei sistemi.
Voi cosa ne pensate di questo nuovo metodo d’azione di MalwareBytes? Darà i suoi frutti e verrà seguito come esempio da altri produttori di software?
Fonte: Torrent Freak