È una vicenda a tratti paradossale, per certi versi ironica, i cui risvolti hanno avuto pesanti conseguenze legali. Nodo del contendere il dominio “Mediaset.com”, da tempo non rinnovato, andato all’asta e quindi acquistato dalla società americana Fenicius Llc. È seguito il ricorso da parte di Cologno Monzese e il conseguente rigetto del tentativo di riappropriazione del dominio dalle autorità. Ma Mediaset non si da per vinta intentando un nuovo ricorso contro la Fenicius. Viene accolto. Dal Tribunale Civile di Roma arriva l‘inibizione all’uso del nome e del dominio “Mediaset.com”, oltre a 1000 euro di penale per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione del provvedimento.
Emersa dall’iter processuale la malafede nell’acquisto del marchio Mediaset, tentativo di acquisizione del brand. Non solo. L’azienda milanese pone l’accento sul problema di fondo alla vicenda, la sempre più difficile tutela del copyright. In una nota ufficiale Mediaset infatti rimarca come “il ricorso immediato alla giustizia ordinaria ha dato i risultati sperati. Ma ciò non toglie che la materia sia diventata un’autentica giungla da disboscare. Ormai il problema è urgente”. Il rischio di trovarsi in una situazione analoga potrebbe presentarsi per ogni società che dispone di un marchio conosciuto. “L’azienda ha deciso di operare su internet solo attraverso Mediaset.it per la comodità degli utenti, ma per quanto riguarda il copyright ogni altra estensione di dominio legata al marchio non dovrebbe esistere, in quanto esiste una sola azienda proprietaria del brand”.
Probabilmente non si tratta di una nota conclusiva nell’annosa questione della tutela dei marchi, ancora carente sul fronte di un quadro del diritto complessivamente coerente. Una volta tanto il grande network italiano vince una battaglia assai condivisibile, per quanto perniciosa, contro la libertà della rete.