Qualche tempo fa, Repubblica.it pubblicò un articolo online su un progetto all’avanguardia. Spinto più dalla mia curiosità innata che dall’enfasi usata dalla testata giornalistica, ho incominciato ad interessarmi al Raspberry PI.
Cosa sarà mai? E’ un computer!
Ce ne sono tanti, sarà la prima sarcastica battuta che si affaccerà nella vostra mente, come è successo a me. Mi sono ricreduto, come accadrà a voi!!
Il Raspberry PI è il computer a più basso costo attualmente in produzione e vendita. Può essere vostro con soli 25 $… Avete capito bene. 25 Dollari!
Progettato da Eben Upton della University of Cambridge assieme ad alcuni colleghi, nasce dal bisogno di mettere a disposizione degli studenti un ambiente di test che li avvicinasse alla programmazione, funzione inizialmente eseguita dalle console come Amiga o Commodore 64, ormai soppiantate dalle attuali piattaforme per il videogaming in cui l’utente ha già la pappa pronta e nessuna voglia di scoprire cosa ci sia dietro al tutto.
Considerando il target di riferimento e le scarse risorse finanziarie che tali utilizzatori avrebbero avuto, il team di sviluppo è riuscito a sintetizzare in una sola scheda, grande quanto una carta di credito, tutto ciò che serve per poter “avere un computer”:
– processore con ram e gpu integrate;
– uscita video HDMI
– uscita RCA video;
– uscita Audio con jack da 3,5″;
– presa USB (1 nel modella A, 2 nel modello B);
– Presa Ethernet (presente solo nel modello B);
– Slot per SD CARD.
Nello slot per SD bisognerà inserire una SD con sistema operativo installato (una versione ad hoc di Linux), ne sono previste alcune già configurate o la si può creare da soli con le comode istruzioni. Grazie alle prese USB è possibile collegare una tastiera e un mouse o un HUB USB autoalimentato (per non sovraccaricare l’alimentazione del RPI). L’uscita video HDMI permette di interfacciarsi con gli schermi televisivi ed i monitor di ultima generazione, e sono disponibili adattatori per altre tipologie di monitor. Come riportato nelle linee guida non è stato previsto un output VGA sia per limitare i costi, sia perchè tale tecnologia verrà a breve abbandonata dai produttori di componentistiche video. L’alimentazione viene fornita tramite una porta microUSB, con saldature effettuate escludendo i pin di passaggio dati, e può essere fornita con qualsiasi dispositivo che preveda 5 V di tensione e 700 mA di corrente. Gli appassionati hanno già previsto un dock da montare sulla scheda, per fornire alimentazione con 4 pile stilo AA.
Queste sono solo alcune delle specifiche messe a disposizione, ma già si è formata una nutrita community che implementa ogni giorno nuove funzioni al RPI: si va dagli schermi touch, a versioni di Android e Windows apposite, case di protezione fatti in casa, emulatori per videogiochi, integrazioni a vecchio hardware, controllore per macchina CNC e tanto altro ancora.
Effettivamente, l’unico limite per l’utilizzo di questo computer è la fantasia umana: micro nelle dimensioni, mega nell’implementazione. Il basso costo e le dimensioni ridotte lo fanno diventare l’oggetto ideale per sperimentare. Io ne ho già ordinato uno… e voi cosa aspettate?