Microsoft vs Google. Uno scontro tra colossi che vede al centro del contendere il noto servizio email Gmail, e per essere più precisi, la privacy degli utenti. Microsoft ha messo in campo una battaglia mediatica che punta il dito contro i messaggi pubblicitari elaborati ad hoc da Google sulla base delle preferenze degli iscritti al servizio di posta elettronica. Secondo Redmond sarebbe una pesante violazione della privacy.
Il claim della campagna pubblicitaria è “Scroogled”, una crasi tra il termine Google e Scrooge, avaro e cupo protagonista dell’opera “Canto di Natale” di Dickens. Microsoft vs Google. Il significato di questo scontro è chiaro, sfruttamento dei dati utenti a vantaggio delle casse di Mountain View.
A detta di Redmond, il 70% delle utenze Google non sarebbero consapevoli di questa strategia, e oltre il 90% la riterrebbe scorretta. Ora, se è vero che il più noto motore di ricerca è ghiotto dei nostri dati, dobbiamo comunque ricordare che l’analisi avviene mediante degli algoritmi completamente automatizzati. Non solo. Le logiche della Rete ormai spingono inevitabilmente alla concessione delle proprie informazioni. E se proprio vogliamo limitare questo fenomeno, uno dei primi casi da porre all’attenzione dell’opinione pubblica sarebbe Facebook.
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