Comprendere la struttura della Rete con una mappa dei domini Internet. Un progetto basato sul contributo volontario di ogni utente. È Portolan, l’app elaborata dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa e dall’Istituto di Informatica e Telematica (IIT) di Pisa del CNR. Una versione è già disponibile per i sistemi Android, prossimo il rilascio del software per iPhone.
L’intento dei ricercatori è tracciare il futuro di Internet, andandone a definire l’architettura: “Attualmente la mappa dei domini di Internet è pressoché sconosciuta – ha dichiarato Luciano Lenzini professore di networking del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Ateneo pisano– quello che abbiamo è una ‘immagine sfocata’ che ce la raffigura come una sorta di albero con tanto di radici e foglie. Tuttavia saperne di più sarebbe di fondamentale importanza per poter affrontare le sfide del ‘future Internet’ e per comprendere anche molti fenomeni del presente come ad esempio la propagazione di eventi catastrofici scatenati da pirati informatici”.
Uno scopo, quello di Portolan, che non possiamo certamente considerare inedito. A dispetto di altri progetti, però, questa volta è la logica che muove l’analisi a rappresentare un punto di svolta. I ricercatori hanno deciso di coinvolgere attivamente gli utenti, rovesciando il classico rapporto di studio. Portolan si propone di monitorare la rete grazie all’azione diretta dei dispositivi mobili dei navigatori, contributo convogliato in server centrale.
Ogni monitor compie micro-campagne e invia al server i dati da elaborare e ricomporre in un quadro globale coerente. “Il nome del progetto – ha aggiunto Luciano Lenzini – deriva dalla Carta Pisana del 1275-1300, il primo portolano noto che descrive il Mar Mediterraneo sulla base della tecnologia di navigazione disponibile di quel periodo. Da allora in poi, e nei secoli successivi, i portolani sono diventati sempre più precisi e dettagliati grazie alle nuove misure e informazioni raccolte da marinai. In un certo senso, questa è una delle più antiche forme di crowdsourcing che si conosca”.
Nell’architettura della Rete spesso, abbagliati da un ottuso e positivista ottimismo, gli utenti perdono di vista la sua vera natura anti-democratica. Ciò non toglie nulla al profondo interesse per un’indagine analitica delle istanze che compongono il Web, ma, da un punto di vista delle dinamiche sociali, diretta conseguenze delle teorizzazioni progettuali e ingegneristiche, Internet è una rete sociale che segue un andamento a invarianza di scala (scale-free network).
Un assunto che ci permette di definire una densità di rete efficace ma completamente non democratica, se per democratico non ci riferiamo alle potenzialità di crescita ma all’effettiva distribuzione delle risorse, in questo caso delle connessioni in rapporto ai nodi della Rete. Pochi soggetti detengono una grande capacità d’influenza, mentre migliaia di utenti restano completamente affossati nell’anonimato. Non riponiamo chimeriche speranze nei nostri strumenti. Solo gli uomini posso cambiare la realtà, con il proprio pensiero.