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Privacy Shield: Lo Scudo Per La Privacy

Privacy Shield
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I nostri dati personali sono sempre in pericolo e soggetti ad attacchi di hacker: grazie alla sorveglianza da parte dello scudo per la privacy Usa-Ue o anche Privacy Shield i nostri dati sono continuamente protetti. Privacy Shield è entrato in vigore da poco ma a settembre dovrà essere ridiscusso all’europarlamento.

Jan Philipp Albrecht, di nazionalità tedesca ha trascorso gli ultimi 7 anni tra i file dei Verdi nel parlamento di Strasburgo per lottare cercare di vincere l’interminabile battaglia per la privacy. Fortunatamente un primo successo Jan l’ha ottenuto: infatti lui è il rapporteur della “data protection regulation” o meglio conosciuto come il nuovo regolamento per la privacy d’Europa, grazie ovviamente al garante per la privacy Ue che entrerà in vigore nel 2018.

Jan Albrecht ha stretto e firmato un accordo con Max Schrems, uno studente austriaco da sempre un vero e proprio attivista per la privacy. Schrems si è sempre battuto per la questione della privacy tant’è che e proprio dal suo operato che è partito il ricorso che ha portato la Corte di Giustizia europea a invalidare Safe Harbor.

Con il Privacy Shield si sostituisce quindi il vecchio accordo Safe Harbor che era in vigore dal 2000 al 2015: lo “scudo” sarà sottoposto a una revisione annuale sia da parte della Commissione Europea sia da parte del Dipartimento del Commercio statunitense.

Andrus Ansip, vicepresidente della Commissione per il mercato unico digitale ha spiegato che «I flussi di dati tra i due continenti sono essenziali per le nostre società e le nostre economie e ora abbiamo un accordo robusto che fa si che questi scambi avvengano nelle migliori condizioni possibili».
«Il patto rigenererà la fiducia dei consumatori una volta che i loro dati salperanno oltre l’Atlantico», ha aggiunto il Commissario per la Giustizia, Věra Jourová.

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