Non toccate la mia internet! Non toccate la mia libertà! Non toccate i miei pensieri! Agite contro la censura!
Al grido di queste parole nel 2011 in Turchia, nazione dove internet viene filtrata direttamente dal Partito in carica, si è svolta la più grande manifestazione contro la censura su internet!
La Turchia è un paese dove l’informazione è ancora fortemente controllata e il partito AKP ha abusato e continua ad abusare del suo potere calpestando i diritti dei cittadini e limitando fortemente il diritto all’informazione.
Questi intoccabili dell’AKP però, da anni hanno un forte movimento attivista e hacktivista che smuove masse, colpisce siti ed effettua una propaganda sociale e cybernetica che sta togliendo loro quell’aura di invincibilità, sono i Red Hack.
I Red Hacker si descrivono comela forza d’attacco, difesa, ricerca e sviluppo dei proletari della Turchia e del Mondo intero nel campo tecnico.
Red Hack è un’organizzazione socialista, votata alla solidarietà rivoluzionaria, basata non sulle differenze ma sulle similitudini tra rivoluzionari, che cerca di utilizzare la tecnologia in favore del popolo secondo quanto implicato dal suo principio di “non rifiutare alcun mezzo di lotta”.
Il gruppo hactivista Red Hacker è nato nel 1997, molto prima dei più popolari Anonymous, e il loro scopo è difendere i diritti dei cittadini in favore degli oppressi. Il movimento è composto da 12 membri e, a differenza degli Anonymous, c’è una organizzazione, una gerarchia dove ognuno ha le sue competenze e compiti. Questa configurazione ha permesso loro di portare a segno numerosi attacchi di grandi proporzioni verso siti istituzionali o altri network.
Tra i più importanti ci sono la condivisione al pubblico dei documenti trafugati al Dipartimento di Polizia turco, la cancellazione di tutte le multe degli abitanti di Instanbul (2005), l’hacking del 95% del network della Polizia turca, di Turk Telekom e della National Organization intelligence.
Sono inoltre riusciti a perdere oltre 60.000 documenti dal Consiglio di Istruzione Superiore della Turchia esponendo numerosi casi di corruzione nel sistema educativo del paese.
Le azioni dei Red Hack sono sempre ben studiate e mirate al sociale e come detto ad inizio articolo sono sia attivisti che hacktivisti. Sono hacker davanti ad un Pc, ma sono anche i giovani che vanno in piazza a protestare contro una legge ingiusta o a fare volantinaggio e propaganda socialista o a prendersi mazzate dalla polizia. Per loro Internet è uno strumento di propaganda e in questi anni di attività hanno dimostrato di saperlo utilizzare molto bene.
Sono in contatto con gli Anonymous e collaborano a varie azioni come appunto durante la manifestazione del 2011 contro la censura di internet.
Il video di seguito si chiama RED! La Storia di Red Hack ed è in lingua originale con sottotitoli in italiano. In poco più più di un’ora racconta molto bene l’essenza del gruppo hacker e le motivazioni e gli stimoli che alimentano le loro azioni.
Se l’argomento e il video vi piacerà vi consiglio di guardare anche We Are Legion – The Story of the Hacktivism dedicato invece al gruppo di hacktivisti Anonymous.
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