Seguendo le news dell’ultima settimana circa il mondo di internet e dell’informatica le parole più ricorrenti che troviamo sono le due leggi SOPA e PIPA. La cosa che per ora è ben chiara a tutti è che sono quelle leggi che in Italia chiameremmo “leggi bavaglio” e che porteranno solo maggiore censura al popolo digitale.
Bene, questo è ciò che sanno tutti! Ma perché Anonymous e molti altri esponenti più o meno importanti e noti si sono schierati contro queste leggi? Perché WikiPedia e altri colossi della rete hanno scelto di protestare per 24 ore mantenendo oscurate le proprie pagine?
SOPA
SOPA è l ‘acronimo di Stop Online Piracy Act ed è un disegno di legge che è in discussione questi giorni al Congresso Americano. La finalità, a detta dei favorevoli, è quella di proteggere il copyright dei prodotti americani ma lo scenario che si presume appare più una grande privazione della libertà di espressione e una sorta di “censura fai-da-te” delegata direttamente alle parti “lese”. Ciò che più spaventa nei suoi contenuti è la parte in cui estende le responsabilità della violazione del diritto d’autore anche ai mezzi tramite i quali è possibile raggiungere contenuti protetti.
Se prima i responsabili e quindi penalmente e civilmente perseguibili erano coloro che ospitavano o utilizzavano a scopo di lucro materiale protetto da copyright, adesso anche chi permette di raggiungerlo diventa “complice”.
I mezzi a disposizione della “legge” per intervenire sono la modifica dei DNS per inibire l’accesso ai siti che distribuiscono il materiale protetto da copyright. Alcuni vorrebbero estendere questo potere anche ai Server DNS non Americani..
L’impatto sulla nostra vita digitale di tutti i giorni potrebbe vedere scomparire, o meglio, ridimensionarsi siti come YouTube, FaceBook o similari dove quotidianamente milioni di utenti diffondono materiale protetto da copyright. Oltre questo, conoscendo i metodi americani, la vita on line sarebbe molto più sorvegliata dato che al fine di scovare i malfattori attiveranno sistemi di monitoring dei pacchetti (e non solo) che sicuramente, in nome del diritto d’autore, violeranno la privacy di ogni singolo cittadino.
PIPA
PIPA è l ‘acronimo di Protect IP Act ed è sempre un disegno di legge che prevede, come dice il nome stesso, di proteggere gli indirizzi Ip. Nonostante utilizzi parole come “protezione” va specificato che si riferisce alla protezione delle grandi aziende e lobby americane. PIPA, infatti, protegge il materiale protetto da copyright inibendo l’accesso agli Ip, quindi a livello DNS, di chi permette di raggiungere o ospita tali materiali illegali.
PIPA nasce per colpire tutte le violazioni del diritto di autore che avvengono al di fuori dei confini americani e autorizza il Dipartimento di Giustizia Americano a mettere in atto tutte le contromisure tecniche per inibire l’accesso a tali contenuti.
Queste due proposte di legge hanno in comune la finalità di difendere i diritti – ossia i soldi – delle grandi Major Americane senza tenere in considerazione invece i diritti degli uomini come la libertà di espressione. Gli interessi dei grandi continuano a valere ancora troppo di fronte ai diritti dei piccoli. E’ per questo motivo e per tutte le possibili implicazioni e interpretazioni (ancora peggiori) che possono venir date a queste leggi che è giusto protestare ed opporsi.
Per ora la protesta dei grandi nomi del Web (la lista la trovate qui) e il Web messo a ferro e fuoco dagli hacktivisti di Anonymous han portato ad uno slittamento della data di discussione delle due leggi.
Oltre questo alcuni dei sostenitori han fatto un passo indietro e stan rivedendo la loro posizione al riguardo.
Continueremo a seguire questa vicenda che sta già mietendo le prime vittime illustri come MegaUpload, MegaVideo, Filesonic e Uploaded.to.
Di seguito alcune slides esplicative dal sito American Censorhip.